Lapis specularis
"Il vetro di pietra" in Italia: testi, documenti, immagini
Le cave presso la cima di Monte Mauro
Si tratta di tre cave, recentemente individuate, nella scoscesa e instabile falesia che delimita a sud il massiccio gessoso di Monte Mauro. L’accesso, tramite un esposto sentiero, è poco agevole.
Una cava corrisponde a quello che, nel novembre 2015, è stato messo a catasto dal Gruppo Speleologico Faentino come Buco IV di Monte Mauro. La cavità è costituita da un basso e breve cunicolo con tracce di scalpellature alle pareti e una fessura, sul soffitto, che presenta pochi residui di lapis. Il pavimento è costituito da terriccio proveniente dall’esterno, ma si può ipotizzare che, come è il caso di gran parte delle piccole cave, sotto di questo si nasconda uno strato costituito dai residui dell’escavazione del lapis.
La seconda cava (Cava di lapis specularis a nord est di Pederzeto) è costituita da un corridoio orizzontale lungo una ventina di metri e facilmente percorribile. Alle pareti sono presenti le consuete scalpellature in gran parte concrezionate, nonché alcune nicchie. Solamente il tratto prossimo all’esterno risultava parzialmente tamponato.
Una terza cava, recentemente rinvenuta (M.10) presenta alcune tacche alle pareti e una vena di lapis parzialmente scalpellata.
Infine, ai bordi della dolina ubicata immediatamente a nord della chiesa di Monte Mauro sono presenti due pareti scalpellate con residui di lapis.
Il massiccio di Monte Mauro visto da sud, le cave di lapis sono evidenziate con un cerchio rosso.
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