Lapis specularis

"Il vetro di pietra" in Italia: testi, documenti, immagini

Le cave presso Ca' Castellina

Quest’area è caratterizzata dalla diffusa presenza di piccole cave ipogee (non oltre i 10 m di sviluppo) in gran parte tamponate non solamente da frammenti di lapis specularis ma anche da materiale di riporto di epoche successive nonché dei giorni nostri.

L’accesso a queste cave è semplice ma, anche in questo caso, sono stati necessari diversi mesi di lavoro, non ancora terminato, per asportare i riempimenti per lo più di origine antropica. In questa zona non sono presenti frane e sono ben visibili all’esterno numerose vene di lapis specularis probabilmente non ritenute idonee all’utilizzo per via della modesta dimensione dei cristalli.

Da segnalare poi, circa 200 metri a sud est di Ca’ Castellina, un’altra cava che presenta anche un sistema di piccole vasche. Questa cava si sviluppa esclusivamente a cielo aperto ed è caratterizzata da una parete lunga una decina di metri, interessata da scalpellature e nicchie e dove sono ancora visibili tracce di lapis specularis. Anche in questo caso la rimozione dei riempimenti è ancora da ultimare.

In questa zona, un centinaio di metri a sud est delle cave prossime a Ca’ Castellina, è poi stata recentemente rinvenuta una piccola area in piano con evidenti tracce di lavorazione che interessano, in particolare, la base di una piccola parete di gesso.

In questo punto sono stati rinvenuti alcuni reperti di epoca romana e medioevale.

Si tratta di una piccola cava di blocchi di gesso di epoca romana. Resta comunque da stabilire se vi sia un nesso diretto con le vicine cave di lapis specularis.

Panoramica dei Gessi di Monte Mauro nei pressi di Ca' Castellina dove si aprono alcune cave di lapis specularis di piccole dimensioni.

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